Nuove stime OMS: LETALITÀ Covid 0,14% (l’influenza stagionale è allo 0,10%)

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle sue ultime stime, alza di dieci volte il conto dei contagiati e pone il Covid per tasso di letalità prossimo all'influenza stagionale

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Credits: globalist - Mike Ryan Oms

L’influenza ha un tasso di letalità medio dello 0,10%. Il vaiolo arrivava al 30%, l’Ebola può arrivare al 90%. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle sue ultime stime, alza di dieci volte il conto dei contagiati e pone il Covid per tasso di letalità prossimo all’influenza stagionale. Il tasso di letalità reale sarebbe dello 0,14%.

Nuove stime OMS: LETALITÀ Covid 0,14% (l’influenza stagionale è allo 0,10%)

Pubblichiamo estratti articolo di Silvia Turin per “Il Corriere della Sera” – “Contagiati uno su 10”. Per l’Oms i veri colpiti finora sono 770 milioni

# I contagiati reali sarebbe 770 milioni invece dei 35,5 milioni ufficiali

Il coronavirus avrebbe colpito il 10% della popolazione mondiale, circa 770 milioni di persone, contro i 35,5 milioni di casi Covid-19 confermati a livello globale. Lo ha detto lunedì (5 ottobre 2020 ndr) Mike Ryan il massimo esperto di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Le nostre migliori stime attuali ci dicono che circa il dieci per cento della popolazione potrebbe essere stata infettata da questo virus“. Che i casi reali di coronavirus siano più di quelli conteggiati è noto. Durante l’estate i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) hanno affermato che la sottostima nel Paese probabilmente era arrivata al 90%. In Italia si era paventato ci fossero 10 volte i casi registrati, in realtà era 6-7 volte maggiore. La cifra prospettata dall’Oms, però, calcola 20 volte i casi ufficiali. Sembra un numero davvero alto, soprattutto se paragonato ai milioni di morti ufficiali, perché porterebbe la letalità del Covid a livelli simili di quelli dell’influenza, ma in ogni Paese colpito dal coronavirus i decessi sono stati molto di più.

Attraverso il suo ufficio stampa l’Oms ha chiarito al Corriere della Sera come è stato effettuato il calcolo:”L’Oms ha utilizzato la sieroepidemiologia per comprendere l’entità dell’infezione da Sars-Cov-2. La maggior parte degli studi dimostra che la sieroprevalenza sia inferiore al 10 per cento, ma gli studi sui lavoratori in prima linea e in alcune aree ad alta intensità stimano che sia superiore al 20%. La stragrande maggioranza del mondo, però, rimane a rischio” conclude la nota.

# Il commento di Matteo Villa ricercatore dell’Ispi “Con questi numeri sembrerebbe che la letalità sia minore” di quella reale “quasi pari a quella dell’influenza

Il ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale Matteo Villa commenta lo l’analisi dell’Oms: “Potrebbero avere ipotizzato una diversa prevalenza per i Paesi africani, dove la popolazione è più giovane e meno controllata, il messaggio comunque è giusto: il 90 per cento della popolazione non è stata infettato e quindi l’immunità di gregge non è stata raggiunta. Quello che stona sono i rapporti numerici in proporzione ai decessi. Con questi numeri sembrerebbe che la letalità sia minore di quello che ormai ci dicono gli studi, circa quattro volte più bassa, quasi pari a quella dell’influenza

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Fonte: Corriere della Sera

I tassi di letalità delle principali infezioni dimostrano come il coronavirus possa essere paragonato all’influenza e che non possa essere assimilato ad altre malattie o virus che hanno mietuto nella storia o mietono ancora oggi morti in tutto il mondo. Il vaiolo infatti arrivava al 30%, l’ebola può spingersi fino al 90%, la spagnola ha avuto un tasso di letalità del 2,5%, l’influenza si ferma all’0,1% e il coronavirus con lo 0,14% sarebbe molto vicino.

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