11 novembre 2019 - 11:54

Ruby Ter, le spese pazze di Karima El Mahroug: «50mila euro in contanti per vacanza alle Maldive»

Dichiarazioni della titolare di un’agenzia viaggi, testimoniando nel processo milanese e una ristoratrice: «6 mila euro in contanti» per la sua festa di compleanno». «Ruby Rubacuori» secondo i pm sarebbe stata finanziata da Silvio Berlusconi

di Giuseppe Guastella

Karima El Mahroug durante una delle sue vacanze Karima El Mahroug durante una delle sue vacanze
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Il Capodanno 2015 deve essere stato indimenticabile per Ruby, il suo fidanzato di allora, la sua bambina e la tata che la accudiva: dodici giorni al sole di un atollo da sogno delle Maldive al modico prezzo, si fa per dire, di 55.026 euro tutto compreso. Karima El Mahroug non badava a spese. Poteva farlo, sostengono i pm milanesi Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, perché a darle i soldi, più di 5 milioni di euro, era Silvio Berlusconi che così avrebbe pagato il silenzio o le bugie della ragazza marocchina nei processi su quello che era accaduto nel 2010 durante le cene del bunga bunga ad Arcore, quando lei aveva 17 anni. La donna, che oggi di anni ne ha 27, è imputata nel processo Ruby ter, che prende il suo nome come i due precedenti, con una trentina di persone tra cui lo stesso Berlusconi.

«Volevano tutti i comfort»

Karima amava spendere e spandere, preferibilmente in banconote da 500 euro. Lo faceva al ristorante, comprando borse e vestiti griffati in via Montenapoleone a Milano, dando la mancia a un dj, così come per pagare il viaggio da favola con cui celebrare l’arrivo del nuovo anno. «Il pagamento in contanti non era certo normale, è stata una modalità unica per me», dichiara al processo una delle due titolari di un’agenzia di viaggi del veronese alla quale Ruby si rivolse per organizzare la vacanza. Voleva «tutti i comfort», specie per lei e il fidanzato, qualcosa in meno per la tata e la figlioletta avuta con il marito Luca Risso. L’agente le propose più soluzioni, ma nessuna la soddisfaceva. «Le ho chiesto il budget nel quale dovevo tenermi e lei mi ha risposto che non era un problema, che poteva essere intorno ai 50 mila euro», ha detto la testimone. La soluzione fu trovata in un pacchetto «Vip» dal 29 dicembre 2014 al 9 gennaio 2015: volo andata/ritorno Milano-Malé via Istanbul in business class e soggiorno in «Water studio» (26.100 euro), una camera a pelo dell’acqua dell’Oceano indiano con annessa piscina privata per lei e il fidanzato; volo in economy, più «spartana» camera sulla spiaggia (18.740 euro) per la figlia e la tata. Colazione, cenone e trasferimenti in idrovolante inclusi. Al momento di pagare, però, la marocchina fu irremovibile: solo contanti. Fu un’amica di Ruby a portarli all’agente di viaggio alla vigilia di Natale. Erano in una busta che rimase chiusa fino alla consegna finale al tour operator. Dentro c’erano banconote di vario taglio, molte da 500 euro, dice la teste. Interrogata anche una ristoratrice milanese nel cui ristorante in centro Karima organizzò una festa per la figlia con un trentina di invitati. Costo intorno ai 4.500 euro pagati, neanche a dirlo, in contanti, 750 dei quali per una gigantesca torta.

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